/SEPTEMBER ISSUE

Sfogliando il numero di Vogue di questo mese, il più atteso dell’anno, ho pensato di dedicarvi un’attenzione particolare. September Issue è ormai il guru della moda che tutti vorremmo sulle nostre scrivanie, pronto a suggerirci le tendenze, le aspettative, le novità di un mese carico di adrenalina per il fashion system. Questa volta la copertina è stata dedicata ad una modella che non ha alle spalle la carriera di Naomi o Gigi. Angelina Kendall, cover girl del mese, è la promessa delle passerelle dei prossimi anni, è la prova che anche Vogue può uscire fuori dagli schemi, sottoponendo all’occhio del lettore abituato al cliché, la possibilità che la moda possa andare oltre un grande nome. All’interno del mensile però ecco ripetersi i servizi dei soliti brand con contratti da milioni (questo mese la prima doppia spetta a Vuitton). Tra gli articoli e le campaign FW23, il September Issue offre una carrellata talvolta confusa di vintage vibes e nuove proposte, illudendo il lettore di assistere ad una rivoluzione comunicativa della moda quando invece si trova sempre dentro articoli standard che non possono rinunciare a parlare di moda alla vecchia maniera. Bellissimo il Vogue di Settembre, bellissime le nuove proposte alternate ai soliti consigli di stile ma questa confusione mi lascia un po’ perplessa. Il nodo che non riesco a sciogliere è come mai nella mia ricerca continua io non vada oltre il mainstream e mi ostini a leggere Vogue come priorità piuttosto che un magazine indipendente che forse potrebbe darmi qualche spunto in più. La risposta è semplice: parlare di ciò di cui tutti parlano è molto meno complicato che creare qualcosa da zero. Forse più in là approfondirò questo argomento, per il momento (vista la settimana che mi aspetta) vi lascio con un quesito che mi sono posta: potremmo pretendere da Vogue un raggio d’azione più ampio/originale nel parlare di moda? Credo di no perché, come citato dalla sua Head of Content nell’introduzione del numero di questo mese: più si cambia più si è la stessa cosa. E ci piace comprare Vogue per conoscere una moda che amiamo da sempre, non una sua versione scarsamente rinnovata!

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