/RIFLESSIONE REALISTA
Ho guardato per la prima volta Sex and the City nel 2016 quando la mia prospettiva di vita era ben distante da quella delle protagoniste indipendenti, alla moda e con una carriera avviata a New York. Sognavo la vita di Carrie nella versione italiana. Mi piacevano i personaggi, l’idea di una vita perfetta in città, un guardaroba così ampio e delle amiche con cui organizzare uscite all’ultimo minuto con la certezza di averle sempre presenti. In quel periodo ero convinta che sarebbe stato tutto molto facile e le esperienze di vita delle ragazze trentenni della serie mi sembravano facilmente raggiungibili. Ho scelto Milano per vivere in una grande città e me ne sono innamorata, ho scelto di studiare moda per creare una carriera ideale da serie tv, ho scelto di cercare sempre spunti nuovi per arricchirmi. E sentivo che di lì a poco la mia vita sarebbe cambiata diventando “perfetta”. Adesso, dopo 4 anni, una laurea triennale e le corse in metro a testa bassa, ho iniziato il rewatch di tutte le stagioni e ripercorrendo le vite di Sex and the City ho compreso le troppe pretese della me adolescente che sognava forse un po’ troppo in grande. Ho fatto una riflessione realista: Carrie non è ancora il personaggio che mi si addice per quanto io provi da circa dieci anni ad essere come lei. Non bevo Cosmopolitan ma vino bianco, vesto con blazer vintage (di mio padre) e con le mie amiche difficilmente riusciamo a trovare un giorno in cui siamo tutte libere per vederci. Ho solo la mia rubrica, il mio progetto che non mi fa smettere di sognare. Così ho deciso di riguardare la serie con un approccio diverso, non sognatore/veneratore bensì sognatore/realista. Voglio concentrarmi meno sulla me del liceo che sarebbe delusa di non vedermi con le Manolo a qualche evento mondano e pensare di più alla me di oggi che invece della propria vita è tanto fiera. La sera, prima di dormire, guardo Sex and the City con la serena consapevolezza che la vita che adesso provo ad emulare sia quella adatta a me ma che ancora non mi appartiene. Per quanto la mia Carrie sia ancora lontana, lavoro a Milano, cerco la moda intorno a me e sogno guardando le serie tv. E va bene così!