/RICOMINCIO A SETTEMBRE

Scrivere di moda è il mio passatempo domenicale e Settembre è lo scenario perfetto per ricominciare a farlo più assiduamente. Questo povero mese che voleva anche lui essere ricordato per qualcosa di romantico come le ciliegie o i fiori o le lucine di Natale, è stato invece assunto nel reparto “Lavoro e Obiettivi” dove la sua mansione più importante è il check di tutte le cose rimandate o lasciate in sospeso, da controllare con una certa urgenza. Come tutti coloro che hanno ricominciato dieta e palestra qualche settimana fa, anche alla moda tocca confrontarsi con un mese molto carico. In un articolo del passato avevo già scritto come questo momento sia effettivamente il più importante dell’anno perché (soprattutto attraverso le nuove sfilate) bisogna riscattarsi e correggere gli errori del passato.

Ma cosa è successo nel 2024 che vogliamo assolutamente dimenticare?

Dal momento in cui l’albero di Gucci in galleria Vittorio Emanuele era stato imbrattato dagli attivisti di ultima generazione, dovevamo aspettarci nel nuovo anno disastri sopra le righe. L’anno non è iniziato benissimo con il fallimento di Renewcell e Matches, colossi rispettivamente del recycle world e dell’e-tailer. Tanti dubbi per Jacquemus sulla qualità del prodotto (una borsa di €720 prodotta a soli €70). Nel 2024 hanno subito l’onda del lento declino Farfetch, Armani e Dior (nel mirino dell’Antitrust), Chiara Ferragni che perde follower e negozi o le collezioni di lingerie “La Perla” dichiarata insolvente i primi dell’anno. Il Met di New York si è trasformato in una serra perché nessuno ha compreso quale fosse il giardino a cui fare riferimento, Marcelo Burlon che lascia la direzione del suo brand, Peter Hawkings che resiste da Tom Ford giusto il tempo di un caffè, Virginie Viard lascia Chanel e Anna Wintour che apostrofa come ritardataria Naomi Campbell. Ci aspettiamo che le passerelle in programma fino a fine mese cancelleranno i traumi subiti dall’inizio dell’anno ad oggi? Poche aspettative per un settore in cui il gusto va a braccetto con il mercato ma un occhio alle tendenze potrebbe farci sognare un mondo in cui moda e business trovano il giusto lieto fine.

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