/E VISSERO PER QUASI SEMPRE FELICI E QUASI CONTENTI

Scorrendo tra diversi punti più o meno interessanti di cui poter scrivere della mia lista “recap scrittura” e raccogliendo informazioni tra computer, social e riviste, mi è capitata sotto gli occhi una frase sottolineata tre volte in un vecchio quaderno di due anni fa, appunto del corso che ho seguito alla NABA di Milano nel 2020: Fashion Film. La frase che, a giudicare dalla scelta del mio evidenziatore preferito, dovevo ritenere già allora uno studio fondamentale era: “il segreto per attirare l’attenzione è comunicare un’emozione”. In effetti anche oggi, in una domenica tranquilla e con un sole poco caldo e visto solo dalla finestra, la frase del mio professore moderno e poco gentile con i voti, mi è tornata utile nella scelta del tema della domenica. Cosa mi ha emozionato questa settimana? La scelta della direzione creativa del gruppo Kering per il brand Gucci. Come voglio comunicare la mia emozione e coinvolgere i miei lettori? Parlando da inguaribile romantica di come non ho ancora superato il distacco da Alessandro Michele. Mesi fa ricordo il mio stupore nel leggere di come un direttore creativo tanto apprezzato e di successo (nonostante una percentuale di vendite più bassa rispetto al 2021) avesse potuto decidere di lasciare la direzione di un marchio di lusso che negli ultimi anni, proprio grazie a lui, aveva fatto riscoprire l’autenticità della moda italiana. Dopo un’assenza momentanea e la sua apparizione come celebrante del seguitissimo matrimonio Maneskin, ecco che Kering lancia la bomba del mese, dell’anno forse, inserendo Sabato De Sarno come nuovo volto di Gucci. Italiano e ex fashion director di Valentino, dopo un passato da backstage come ogni “non direttore creativo” si ritrova a ricoprire uno dei ruoli più ambiti e discussi degli ultimi mesi. La scelta di Kering di investire in nuovi talenti e non in colossi del sistema, fa intendere un chiaro piano del conglomerato di lusso, adoperato già in passato con Saint Laurent o Balenciaga. Se le aspettative del primo debutto sono alte e si vuol credere nella nuova e giovane impronta creativa, quello che viene spontaneo da chiedersi è se De Sarno riuscirà a non creare la nostalgia del vecchio “stile Michele”, degli altri predecessori o se chi verrà dopo di lui avrà sempre di fronte il bivio tra originalità/sostituzione e continuità/rispetto dei valori del brand. Dove sta la mia emozione in questa notizia? I cambiamenti spaventano tutti, frase fatta ma sempre d’effetto, ma la novità crea curiosità. La moda deve evolversi di idee e nuovi talenti e non rimanere ancorata al passato ma in certi casi un rinnovamento immediato e a distanza di poco tempo, crea un allontanamento dal passato fin troppo radicale. Ed è difficile credere a lungo andare in un progetto che vuole sempre rinnovarsi senza voltarsi indietro. La moda, i brand di lusso come Gucci, hanno realmente bisogno di stare al passo coi tempi e discostarsi sempre di più dal loro concept iniziale? Kering ha puntato su un giovane che spero sarà in grado di proiettare Gucci in una dimensione all’avanguardia ma i nostalgici appassionati di moda, da adesso a un massimo di cinque anni, avranno bisogno di cambiamento o di più concretezza?

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