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Questa settimana è iniziata con tanta adrenalina per noi amanti della moda, intenti a visualizzare o commentare gli outfit del Met Gala che si ripete ogni anno il primo lunedì di Maggio. Partecipando attivamente all’evento, come sempre dalla mia comoda scrivania dietro lo schermo, ho criticato gli outfit delle celebrities riunite all’evento di New York e come ogni anno ho apprezzato davvero solo pochi look, coerenti con il tema dell’evento oltre che belli e ben indossati. Li riporto qui nel caso non abbiate seguito i miei contenuti sui social: Zendaya in tailleur Louis Vuitton, Hunter Shafer in Prada, Jenna Ortega vestita di tanti scomodi righelli metallici e infine Rihanna con bambino annesso in Marc Jacobs. Iconica ma ormai quasi ripetitiva Rihanna ha approfittato dell’invito al Met per comunicare la sua terza gravidanza, riproponendo il baby shower del 2023 e trasformando nuovamente l’evento newyorkese nel suo palcoscenico personale. Ho trovato in questo momento ormai simbolico della cantante un punto di riflessione interessante per il mio articolo domenicale poiché nella logica comunicativa di oggi è all’ordine del giorno essere resi partecipi degli eventi importanti delle celebrities senza però indagare sul significato dietro questo gesto. È chiaro che in ogni tipo di comunicazione l’obiettivo è stupire in un mondo in cui tutto è sotto i riflettori e serve mantenere alto il grado di coinvolgimento del pubblico, che apprezza dichiarazioni sconvolgenti e scenografiche. È stato studiato che il numero di follower cresca nettamente in momenti di annuncio di matrimoni o gravidanze e crolli drasticamente in caso di processo penale e sembra che le star stiano molto attente a dosare bene le loro comunicazioni per tenere alta l’attenzione del loro pubblico e stare alla larga dai tribunali e dal nemico più temuto dei social: il disinteresse. Rihanna ha trovato già anni fa un modo in più per catturare l’attenzione, “sfruttando” una gravidanza ma ancor di più l’invito ad un evento a vantaggio della sua rilevanza pubblica. Un baby shower a costo zero (qualche migliaia in più di zero se consideriamo la quota di partecipazione al Met Gala) che sembra il gesto più economico in un contesto di genitori vip che hanno speso ben di più per il lieto annuncio al mondo dei social. Le Kardashian con i loro baby shower a tema, influencer che affittano stadi o castelli, calciatori che fanno esplodere cose in rosa o azzurro, rapper con banconote e ciucci tempestati di diamanti, sono solo degli esempi per comprendere quanto quello dei baby shower sia un vero e proprio mercato e investimento per le star in termini di visibilità e di costo effettivo di tutta la messa in scena. Come se lo spreco di soldi e l’imbarazzo di queste comunicazioni al limite del trash non bastassero, il problema più alto di questi annunci originali è che hanno modificato la percezione del pubblico, sempre più giudicante. Alzando l’asticella infatti è diventato sempre più difficile stupire e il rischio è essere criticati o fallire nel tentativo di mostrare a tutti i costi anche i momenti più intimi della vita come una gravidanza che una donna dovrebbe custodire ma che spesso, nel caso dei personaggi pubblici, diventa uno dei più importanti fattori mediatici per far parlare di sé. Le mamme, quale giorno migliore se non oggi per celebrarle, nel 2025 hanno un ruolo ancora più importante di quelli conosciuti universalmente perchè la mamma del 2025 non solo deve essere una buona madre, deve essere anche la più creativamente capace di comunicarlo al mondo intero, anche a discapito della propria privacy.     
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