Dal 2015 Open House Milano permette agli appassionati di design e ai curiosi di entrare all’interno di case e architetture particolarmente arredate, veri e propri luoghi d’arte. Gli interni proposti e visitabili durante questo weekend non sono interni comuni e questo evento non ha nulla a che vedere con la Design Week o altri momenti milanesi focalizzati sul design. Entrare dentro le case selezionate da Open House è una vera e propria esperienza, volta a conoscere un luogo costruito con la logica intima e personale che solo le case possono avere. Le case che questo weekend sono state aperte racchiudono un concetto di arte privata, peculiare ed individuale quindi di base non alla portata di tutti e resa pubblica solo per un periodo limitato. Ma cosa vuol dire esattamente entrare dentro una casa? La casa è il luogo simbolo della privacy, un tempio invalicabile creato appositamente secondo le esigenze di chi la abita. Avere accesso a questo spazio ha, a mio modo di vedere, solo due conseguenze possibili. La prima è provocare l’aumento della percezione critica dell’osservatore curioso che, consapevole di accedere in uno spazio privato, reagirà nascondendo il proprio errore, trovando compiaciuto inesistenti difetti nella casa violata. La seconda più rara ma interessante è la personificazione dello spazio che trasforma la casa in una persona in carne e ossa, con i suoi pregi e i suoi difetti ma amante dell’arte come essenza primaria della sua vita. La casa in questo secondo scenario è viva, da conoscere, parla attraverso i suoi arredi, ingloba all’interno del suo mondo. Il processo di personificazione delle cose è un’attività che Milano ha cominciato a sperimentare già molto tempo fa, trasformando gli spazi in esperienze e le esperienze in prodotto desiderabile, quasi persona capace di attrarre. Anche questo weekend, la città considerata più accessibile d’Italia a livello di infrastrutture e opportunità non ha smesso di stupire con iniziative che, se non ampiamente sponsorizzate e quindi di fatto difficilmente raggiungibili per tutti, offrono spunti interessanti per chi ha voglia di approfondire e non solo di pubblicare. L’evento di questo weekend ha dato la conferma che Milano, anche senza un vantaggio economico, può proporre moltissime iniziative culturali trasmettendo l’urgenza di far conoscere qualcosa, di comunicare attraverso l’arte, esclusiva che accetta solo chi ha necessità di arricchirsi.