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Della moda mi ha sempre stupito la repentinità, una condizione con cui certi eventi si susseguono in un periodo temporale molto breve, causando un cambiamento che sembra sfuggire dalle mani facilmente. Basta un attimo: ricarichi la pagina di un sito web e compaiono nuovi prodotti, aspetti i saldi e tutto è venduto in pochi minuti, una collezione non fa in tempo ad essere studiata che le vetrine si rinnovano con altre proposte, i direttori creativi vengono giudicati al debutto e, prima ancora di abituarsi al loro stile, il ciclo ricomincia con nuove sostituzioni. Così dopo l’ennesima fashion week passata in fretta, ci troviamo anche adesso a valutare e commentare nuove tendenze che sembrano applicabili al nostro guardaroba per un tempo ancora lontano ma che in realtà riempiranno i nostri feed sin da subito. Vediamo insieme cinque elementi che hanno caratterizzato le ultime sfilate di New York, Londra, Milano e Parigi: 
1. Piume: le collezioni della primavera estate 2026 si sono arricchite di dettagli e tra rouges, paillettes e frange lunghissime, le piume sono state una costante in molte passerelle. Se da un lato alcune proposte ci mostrano le piume come elemento per costruire in modo teatrale il look e dunque accrescere la sua percezione, in altre collezioni le piume rappresentano una ricerca di movimento leggero, effimero e che va oltre l’ordinario. Chi indosserebbe le piume in un normale contesto quotidiano? Le piume sono da interpretare per la prossima primavera estate come un tocco eccezionale e unico del proprio look da dover calibrare magistralmente; 
2. Lingerie a vista: un segno identificativo delle nuove collezioni è stata la valorizzazione della lingerie, messa quasi in primo piano nei look attraverso trasparenze o crop particolari. La tendenza della lingerie a vista, che in certi look sbucava dagli abiti e in altri fungeva da protagonista, è un passo importante verso la riconquista della femminilità libera e priva di costrizioni. La donna della primavera estate non ha paura di rivendicare la propria rilevanza, soprattutto nei contesti sociali, in cui non vuole primeggiare bensì mettersi in pari. Come adattare questa tendenza ai look di tutti i giorni? Una lingerie o un top che contrastano a livello cromatico il capo principale possono essere la scelta vincente; 
3. Gonna al ginocchio: insieme a tantissime gonne midi, tendenza già approfondita nelle stagioni passate, nelle passerelle di settembre sono ricomparse le gonne al ginocchio, principalmente gonne a tubo ma anche proposte in tessuti, tagli e colori diversi. Il significato dietro la scelta di una gonna al ginocchio è provocatorio ma non provocante. La differenza è sottile: una gonna al ginocchio mette in discussione  la  figura della persona che la indossa, creando un equilibrio perfetto tra conservazione e rinnovamento. La linea netta al ginocchio è adattabile in diversi contesti e mostra il tentativo di andar contro ogni forma di eccesso, per trovare una misura nelle cose. In modo allegorico potrebbe rappresentare anche il lavoro che la moda degli ultimi anni sta facendo. Dopo aver sperimentato sia l’ostentazione che la calma piatta, la moda oggi vive un momento di ridimensionamento dalle cose e cerca disperatamente appigli e sicurezze che solo una soluzione neutrale può dare, rischiando tuttavia di finire in un limbo irrecuperabile. La gonna al ginocchio, versatile e neutra, è adatta a molti contesti e riproporla nei propri look può essere dimostrazione di compostezza ma bisogna saperla gestire affinchè non sia solo un elemento insignificante; 
4. Verde acido: un colore diventa una tendenza per diversi motivi e il principale è una predominanza di una tonalità in diverse collezioni, ma sappiamo bene che ogni colore ha un significato e non è casuale. La scelta per la primavera estate 2026 è ricaduta nel verde acido, un colore  freddo e quasi artificiale. In contrapposizione con l’arancio che aveva dominato le stagioni passate, il verde acido vibra allo stesso modo ma ha una differenza nella sensazione comunicata dopo il primo impatto visivo, che in questo caso è un senso di instabilità e irrealtà. Il verde acido non rilascia calore bensì mette le distanze, ponendo chi lo indossa in una posizione di superiorità e comunicando l’urgenza di esprimersi senza la necessità di essere compresi. È un’energia che viene sprigionata quasi in modo aggressivo e predominante che però cattura l’attenzione.  Indossando un look o un capo verde acido dobbiamo essere consapevoli che il nostro effetto sarà forte, tanto da attirare lo sguardo, ma che potrà allo stesso tempo mettere distanza tra noi e il contesto in cui ci troviamo; 
 5. Total denim: in diverse collezioni dominate da un color blocking importante, anche il denim ha trovato spazio per esprimersi, rimettendo in luce una tendenza che era un po' passata nel dimenticatoio dopo gli anni '70. Il ritorno al vintage e alle epoche passate ha sempre caratterizzato la moda, specialmente negli ultimi anni, ma le collezioni primavera estate 2026 parlano chiaro: vi è la necessità di rifugiarsi nel passato sicuro e sfidare i cambiamenti rimanendo compatti. I total look in denim che abbiamo visto sfilate esprimono a pieno il concetto di identità collettiva e, indossandolo nei nostri look della prossima primavera, esprimeremo la versatilità di utilizzare un elemento del passato per raccontare di un’identità ibrida, che sa adattarsi ma che allo stesso tempo ha bisogno di proteggersi nelle certezze.      
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/SETTIMANA DELLA MODA